I 5 referendum giustizia

Fra poche settimane gli italiani saranno chiamati a esprimersi sui
REFERENDUM SULLA GIUSTIZIA

5 referendum per aprire una vera stagione di riforme

5 REFERENDUM PER METTERE IN MOTO LA
RIFORMA DELLA GIUSTIZIA ITALIANA

Il Parlamento – troppo diviso in materia di giustizia – non riuscirà ad
avviare un processo di riforma
che ormai tutti ritengono necessario e urgente

I CITTADINI POSSONO FARLO CON LO STRUMENTO DEL REFERENDUM

1, Limitazione della custodia cautelare
Le norme vigenti vengono modificate nella parte in cui consentono di portare in carcere una
persona sotto processo, se vi è “il rischio che possa commettere un reato della stessa specie di
quello per cui si procede”. L’indeterminatezza di questa norma è la principale causa
dell’eccessivo ricorso alla custodia cautelare in Italia

2. Separazione delle “funzioni” dei magistrati
Limitando il passaggio dall’una all’altra funzione (requirente e giudicante). E’ questa una delle
principali cause di malfunzionamento della giustizia penale italiana, fonte di una strutturale
disparità fra accusa e difesa

3.Sospensione, incandidabilità e ineleggibilità di politici condannati
Abrogazione della Legge Severino (D.lgs. 235/2021) che – prescindendo dalla casistica,
estremamente varia e differenziata – dispone l’automatica incandidabilità, ineleggibilità e
decadenza di parlamentari, membri del governo, consiglieri regionali, sindaci e amministratori
locali, in caso di condanna penale e sospensione degli amministratori anche se condannati in
via non definitiva. Il meccanismo automatico (invece della interdizione dai pubblici uffici
disposta, caso per caso, dalla sentenza di condanna) è solo un espediente demagogico voluto
dagli esponenti del “populismo giudiziario” che hanno dato il colpo di grazia alla giustizia italiana

4.Consigli giudiziari
Per la piena integrazione della “componente laica” (avvocati e docenti universitari) nei Consigli
giudiziari che valutano competenza e professionalità dei magistrati

5.“Correnti” nella Magistratura
Per consentire a tutti i magistrati in servizio di candidarsi al CSM, depotenziando le “correnti”, il
cui operato sta minando la fiducia dei cittadini nella magistratura (vedi “vicenda Palamara”)

LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA RIGUARDA TUTTI NOI
Partecipiamo al Voto sui 5 Referendum

Il Comitato Promotore dell’Appello per Giancarlo Pittelli

 

LA CUSTODIA CAUTELARE

E’ una misura coercitiva con la quale un indagato viene privato della libertà nonostante non sia stato ancora riconosciuto colpevole di alcun reato.

I NUMERI
In Italia, il 34% dei detenuti è in questa condizione. Tutti i principali paesi europei hanno percentuali inferiori: 28% Francia, 20% Germania, 14% Spagna, 11% Regno Unito, 8% Polonia, ecc. Secondo le statistiche, fra le persone in custodia cautelare, non meno del 10% saranno successivamente riconosciute innocenti.

LA DURATA
In Italia, a causa della lunghezza dei processi, la custodia cautelare può protrarsi per anni (fino a 61). In caso di successiva assoluzione, è previsto un risarcimento (circa 230 euro/giorno). Ma i danni ricevuti (morali, fisici, patrimoniali, reputazionali) possono essere enormi.

La custodia cautelare dovrebbe essere una pratica straordinaria. In Italia si sta trasformando in una forma anticipatoria della pena. Ciò rappresenta una violazione del principio costituzionale di presunzione di non colpevolezza e costringe migliaia di donne e uomini (che saranno poi assolti) a conoscere   l’umiliazione del carcere.